segunda-feira, 21 de setembro de 2015


               
 Assenze



Dovrò di nuovo erigere la vasta vita,

specchio di te ancora:

dovrò ricostruirla ogni mattina.



Ora che non ci sei,

quanti luoghi son diventati vani

e senza senso, uguali

a lampade di giorno.



Sere che ti hanno accolto come nicchie,

musiche dove trovavo te ad attendermi,

parole di quel tempo,

dovrò distruggervi con questa mani.



In quale baratro potrò celare l’anima

perché non veda la tua assenza,

fulgida come un sole orribile

che non tramonta mai, spietata, eterna?



La tua assenza mi sta attorno

come la corda al collo,

come il mare a chi affoga.




Jorge Luis Borges